
Il #santandrea aderisce alla campagna di sensibilizzazione #lottocontrolaviolenza con un ricco programma di iniziative che si svolgeranno dall'8 marzo all'8 aprile 2023. Incontri formativi, webinar, tavole rotonde per approfondire il tema della violenza nelle sue diverse forme, per ribadire ogni giorno - e in questo mese in particolare - come la violenza rappresenti sempre un oltraggio alla dignità umana, sia della vittima sia dell’autore.

L'Azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea è tra i "World’s Best Specialized Hospital 2023", annoverato tra i migliori ospedali del mondo secondo la rivista internazionale Newsweek. Il riconoscimento viene attribuito da un board di esperti internazionali tenendo conto del parere di oltre 80.000 professionisti sanitari e delle survey di customer satisfaction compilate dai pazienti.
Diverse le specialistiche del Sant’Andrea riconosciute come eccellenze, tra le 11 analizzate dagli esperti nell'ambito di 2.300 ospedali mondiali: #Oncologia, #Cardiologia, #Neurochirurgia. La #Cardiochirurgia, diretta dal Prof. Giovanni Melina, si posiziona al 58° posto nella classifica mondiale, 4° in Italia per il secondo anno consecutivo.
Migliora anche il posizionamento dell’AOU Sant’Andrea nel ranking complessivo nazionale: una crescita esponenziale, grazie alla quale scala la classifica passando dalla 36° posizione del 2019, anno della prima edizione del premio, all’attuale 14°. Il Sant’Andrea si conferma non solo uno dei migliori ospedali italiani, ma anche una delle realtà sanitarie in continua crescita.
L'Azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea è un centro di riferimento accreditato dalla Regione Lazio per il trattamento di oltre 160 malattie rare. I nostri team multidisciplinari, formati da professionisti delle diverse specialità mediche e chirurgiche, seguono quotidianamente pazienti affetti da patologie rare per migliorarne le condizioni di salute e di vita. Fondamentale in questo ambito è il ruolo della ricerca e la spinta propulsiva all’innovazione nella pratica chirurgica: diversi sono i trial portati avanti dall’Azienda per sviluppare trattamenti farmacologici e genici, così come strategico è il contributo della chirurgia, laddove al trattamento terapeutico possa essere affiancato l’intervento operatorio. Succede, ad esempio, nel caso di alcuni pazienti affetti da SMA, operati dai nostri ortopedici al fine di ridurre la curva della colonna. Ai piccoli pazienti affetti da patologie neuromuscolari e alle loro famiglie è stato dedicato un particolare progetto di umanizzazione, frutto della collaborazione con l’Associazione Famiglie SMA: due stanze di degenza pediatrica progettate e realizzate per rendere spazi e arredi funzionali alla mobilità complessa dei piccoli degenti affetti da atrofia muscolare spinale o altre patologie neuromuscolari.
Un percorso di screening della ASL Roma 1 e dell’Ospedale Sant’Andrea che accende un campanello di allarme quando le donne presentano una più alta probabilità di sviluppare il tumore, attivando il programma di sorveglianza sanitaria più adatto al profilo di rischio.
Roma, 28.02.2023. Dalla collaborazione tra la ASL Roma 1 e l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea nasce il percorso assistenziale per i tumori eredo familiari di mammella-ovaio, un programma di screening volto ad identificare le donne che per motivi genetico-familiari sono soggette ad un più alto rischio di insorgenza di una neoplasia, attivando il percorso di sorveglianza e assistenza più appropriato.
Lo scopo dello screening è rilevare fattori e condizioni che sono frequentemente correlati allo sviluppo di un tumore ovarico o della mammella, al fine di diagnosticare e trattare precocemente la malattia. La presenza nel patrimonio genetico dei propri familiari di particolari mutazioni genetiche o casi di tumori alla mammella in parenti maschi sono alcuni esempi di indicatori di rischio, in ragione dei quali la donna è avviata ad un percorso clinico-diagnostico di approfondimento presso i servizi di Senologia della ASL Roma 1 e del Sant’Andrea o il servizio di Genetica Medica della stessa Azienda ospedaliero-universitaria.
La prima valutazione è effettuata tramite questionari che raccolgono dati familiari/genetici, somministrati nell’ambito dei programmi di screening mammografici proposti a tutte le donne nella fascia di età 50– 74 anni dalla ASL Roma 1. Con il questionario avviene una forte selezione perché la maggior parte delle donne risulta con un rischio talmente basso da essere assimilabile alla popolazione generale: in questi casi le pazienti proseguono con i normali controlli di screening. Qualora, invece, dalle risposte emergessero potenziali fattori di rischio, la paziente prosegue nel nuovo percorso assistenziale, ricevendo le informazioni utili e l’appuntamento per una visita genetica o senologica, secondo la specificità del caso. Con questo secondo step si affina la valutazione personalizzata. Ciascuna donna è inserita in una specifica categoria di rischio e inserita nel programma di sorveglianza sanitaria più adatto. Qualora, ad esempio, esami genetici o dati clinici rilevassero un profilo ad alto rischio di insorgenza di neoplasia, le pazienti vengono invitate a sottoporsi ad una stretta sorveglianza sanitaria attiva, con esami diagnostici più frequenti o, laddove necessario, misure profilattiche chirurgiche e farmacologiche.
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