
Il prossimo lunedì 28 luglio, in occasione della Giornata mondiale dell'Epatite istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea organizza "Summer Test" una iniziativa di informazione e prevenzione rivolta alla cittadinanza. Dalle 9 alle 13 il personale sanitario dell’azienda offrirà nell’area antistante il bar/Pronto Soccorso a cittadini, pazienti e utenti test rapidi per HCV, HBV (epatite C e B) e HIV, oltre a consulenze e informazioni. Presso il Centro Prelievi dell'Ospedale sarà possibile anche accedere all’offerta fino al 2 agosto di test per HBV, HCV e HIV. Previsto anche lo screening “opportunistico”, rivolto a tutti i ricoverati all’interno del nosocomio.
A fine mattinata, presso lo spazio riunioni del primo piano dell’Ospedale, si svolgerà anche un incontro tematico e di approfondimento dal titolo “Hospital hepatitis meeting: obiettivo eradicazione”.
L’epatite virale cronica è un’infiammazione del fegato di origine infettiva, principalmente dovuta a virus come HCV, HBV e HDV. Oggi esistono importanti approcci terapeutici, ma se non trattata con tempestività l’epatite nelle sue forme più gravi può evolversi in complicazioni come la cirrosi, l’insufficienza epatica e il cancro al fegato. L’epatite B (HBV) può essere prevenuta con una vaccinazione offerta da vari anni a tutti i nuovi nati e può essere curata con farmaci specifici, mentre per l’Epatite C (HCV) non c’è un vaccino ma ci sono ormai farmaci molto efficaci che eradicano l’infezione in pochi mesi.
Dal mese di marzo 2024 ad oggi sono stati 244 i pazienti presi in carico dal servizio Tobia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma, suddivisi tra utenza pediatrica e adulta, confermando così il suo ruolo cruciale nel facilitare il percorso diagnostico-terapeutico attraverso soluzioni organizzative e assistenziali specificatamente strutturate.
In poco più di un anno di attività Tobia è diventato un punto di riferimento per i cittadini che risiedono nell’area più a nord della Capitale e per le famiglie provenienti dalle province laziali più vicine a questa zona, come Rieti e Viterbo, garantendo l’accesso in via preferenziale alle cure ospedaliere per persone con disabilità complessa e/o cognitivo-relazionale, compresi i pazienti con disturbo dello Spettro dell’Autismo e della Disabilità Intellettiva, permettendo loro di ricevere diagnosi e terapie per patologie non direttamente legate alla loro disabilità principale.
Per il Percorso Tobia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma è tempo di fare un piccolo bilancio dell’operatività che vede coinvolto un team multidisciplinare impegnato nell’individuazione, tra le altre cose, della personalizzazione dei percorsi di cura per rispondere alle specifiche esigenze dell’utenza.
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Dal 2020 ha prestato ascolto e sostegno a 490 persone, di cui 449 adulti e 41 minori. Nel 2024 sono stati oltre 136 gli accessi e nei primi sei mesi di quest’anno 80. Questi i principali numeri del Percorso per vittime di abusi e violenze dell’Azienda ospedaliero - universitaria Sant'Andrea di Roma senza differenza di genere e di sesso, che grazie alla formazione e alla sensibilità degli operatori sanitari del Pronto Soccorso e a un pool multidisciplinare di professionisti guidati dalla referente, Marzietta Montesano, mettono a disposizione un servizio sempre pronto ad intervenire nella gestione di situazioni importanti e delicate.
Il Percorso è nato nel 2018 per garantire, in particolare nel Pronto Soccorso, l’aiuto necessario a chi è vittima di violenza fisica e psicologica, prestando attenzione alle persone più deboli e fragili, senza distinzione di età o genere discriminate o sopraffatte che denunciano situazioni di pericolo e che hanno bisogno di supporto. La rete per i soggetti vulnerabili viene attivata quando l’operatore sanitario riconosce i segni del possibile maltrattamento, assegnando così il Codice Rosa identificativo della tipologia e necessità di intervento, che si aggiunge ai codici già esistenti per l’identificazione dei casi clinici che giungono nella struttura sanitaria.
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L’operazione è stata effettuata presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea tramite l’utilizzo di una sonda innovativa in grado di individuare con precisione i tessuti tumorali da rimuovere durante l’intervento, sviluppata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e dalla Sapienza Università di Roma
Venerdì 27 giugno 2025, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, UOC Chirurgia toracica diretta da Erino Rendina, è stato effettuato con successo il primo intervento chirurgico nell’ambito del progetto sperimentale dal titolo “Chirurgia radioguidata con sonda beta in pazienti con tumori neuroendocrini (NET) polmonari eleggibili per chirurgia radicale”. Principal Investigator del progetto è Antongiulio Faggiano della UOC Medicina specialistica endocrino-metabolica, promotori i docenti Riccardo Faccini del Dipartimento di Fisica e Andrea Isidori del Dipartimento di Medicina sperimentale di Sapienza Università di Roma.
L’intervento fa parte di uno studio pilota di valutazione della chirurgia radioguidata nei NET del polmone con sonda intraoperatoria portatile per radiazioni beta, sviluppata nel contesto di una collaborazione tra il Dipartimento di Fisica della Sapienza e l’INFN.
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