La ricerca, coordinata dall’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea – Sapienza Università di Roma, indaga il nesso tra alcune varianti del virus di Epstein Barr e la Sclerosi Multipla offrendo una nuova prospettiva per la prevenzione della malattia.
Roma, 04.04.2025. Pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences lo studio coordinato dal Centro Sclerosi Multipla dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea – Sapienza Università di Roma che apre nuove prospettive per la prevenzione e, in futuro, per la cura della sclerosi multipla. La ricerca approfondisce il legame noto tra il virus di Epstein-Barr (EBV) e la Sclerosi Multipla, con particolare attenzione al ruolo di alcune varianti del virus che interagiscono con i geni predisponenti alla malattia.
I risultati suggeriscono che determinate varianti del virus potrebbero aumentare il rischio di sviluppare la Sclerosi Multipla, aprendo così la possibilità ad un intervento preventivo mirato sui soggetti più a rischio. “In particolare, si apre la strada per un vaccino selettivo, rivolto a coloro che presentano le varianti del virus più "a rischio" riducendo al minimo le resistenze alla vaccinazione e garantendo protezione per chi è maggiormente vulnerabile. Siamo di fronte a una nuova strategia che potrebbe costituire un passo importante nella lotta contro la malattia.” – afferma il Prof. Marco Salvetti, direttore del Centro Sclerosi Multipla
“L'Ospedale Sant'Andrea, quale azienda di alta specializzazione della Regione Lazio e policlinico dell'Università Sapienza, si impegna costantemente nel promuovere la ricerca applicata – aggiunge il Direttore Generale, Dott.ssa Francesca Milito - contribuendo in modo significativo all'innovazione e alla crescita delle pratiche cliniche e scientifiche.”
“Ci impegniamo a promuovere una cultura della ricerca che integri scoperte scientifiche con umanità ed empatia. Formare i medici del futuro – conclude il Prof. Erino Angelo Rendina, Preside della Facoltà di Medicina e Psicologia di Sapienza - significa prepararli ad utilizzare queste innovazioni ma soprattutto formarli alla cultura della responsabilità, della fatica e dell'entusiasmo, cui nessuna tecnologia può supplire.”
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