Pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry lo studio dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea – Sapienza Università di Roma, realizzato in collaborazione con la Charité - Universitätsmedizin Berlin, sull’utilizzo combinato dell’esketamina per la depressione resistente al trattamento (TRD).
L’esketamina, antidepressivo ad azione rapida, viene frequentemente utilizzata in combinazione con SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina) o SNRI (inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina). Tuttavia, mancavano finora studi comparativi che valutassero l’efficacia di queste combinazioni nella pratica clinica reale.
In questo ampio studio retrospettivo basato sui dati del network internazionale TriNetX, sono stati analizzati oltre 55.000 pazienti adulti con TRD trattati con esketamina associata a un SSRI o a un SNRI. I risultati hanno evidenziato che la combinazione esketamina + SNRI è associata a una minore mortalità, tassi inferiori di ospedalizzazione e una più bassa incidenza di ricadute depressive, rispetto alla combinazione con SSRI. Quest’ultima, tuttavia, ha mostrato un'incidenza leggermente più bassa di tentativi di suicidio.
Lo studio nasce dalla collaborazione tra il Prof. Antonio Del Casale e il Prof. Maurizio Simmaco del Sant’Andrea-Sapienza e il Prof. Robert Preissner della Charité – Universitätsmedizin di Berlino con i loro gruppi e rappresenta un contributo rilevante alla comprensione e alla personalizzazione dei trattamenti per la TRD, integrando psichiatria clinica, farmacologia clinica e analisi su larga scala di dati real-world.