Il 29 febbraio, un giorno raro, si celebra la giornata internazionale delle malattie rare, ossia quelle patologie che hanno un'incidenza sulla popolazione non superiore allo 0.05%. Non più di 1 caso ogni 2000 persone, ma complessivamente milioni di pazienti, contando le ormai 10mila malattie rare diagnosticate.
Come la malattia di Huntington (HD), una patologia neurodegenerativa del sistema nervoso centrale, a trasmissione autosomico dominante, caratterizzata da movimenti involontari, continui e scordinati associati a disturbi comportamentali e cognitivi fino a quadri di grave demenza. Si stima che la malattia interessi circa 6-7.000 persone in Italia.
Continuiamo il percorso avviato con la Conferenza dei Servizi del 15 dicembre scorso con il secondo degli approfondimenti dedicati a “Come è cambiata la rete dell’emergenza”. Un excursus sul lavoro fatto nell’ultimo anno per riorganizzare il Pronto soccorso del Sant’Andrea che resta un elemento strategico con forte incidenza su tutte le attività ospedaliere, commenta il Preside Prof. Erino Angelo Rendina. Per questo – aggiunge il Direttore Generale, Dott.ssa Daniela Donetti- nel primo anno di pianificazione strategica 2023-2025, tanta attenzione è stata focalizzata nelle azioni volte a ottimizzare il sistema dell’emergenza, con la riorganizzazione dei percorsi, dei fast track per le urgenze minori, la revisione delle procedure, la razionalizzazione degli spazi fisici, l’attivazione di un punto accoglienza dedicato e, non ultimo, del triage avanzato. Una riorganizzazione che ha visto un riconoscimento importante con il disegno della nuova rete ospedaliera regionale 2024-2026, che consentirà al Sant’Andrea di passare da 421 posti letto ordinari a 509.
Centro di riferimento per il trattamento del dolore cronico, la Terapia del dolore del Sant’Andrea ha eseguito oltre 500 interventi di neurostimolazione midollare, compreso il trattamento di ultima generazione con sistema closed-loop.
ROMA, 21.02.2024 – Sono oltre 500 gli interventi di neurostimolazione midollare realizzati presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea per combattere il dolore cronico, una malattia fortemente invalidante di cui soffre una persona su quattro in Italia.
La neurostimolazione midollare è una procedura chirurgica utilizzata nei casi in cui il dolore cronico altera la qualità di vita e non risponde al trattamento farmacologico. La maggior parte dei pazienti soffre di mal di schiena cronico o dolori cervicali spesso irradiati a livello degli arti. La tecnica prevede l’inserimento di un elettrocatetere nel canale vertebrale per il rilascio di impulsi elettrici che, colpendo le fibre nervose, inibiscono il segnale del dolore.
L’Unità di Terapia del Dolore, diretta dal Prof. Marco Mercieri, è riconosciuta come centro di riferimento della Regione Lazio per la neurostimolazione. Oltre ai trattamenti farmacologici d’avanguardia, l’équipe del centro antalgico del Sant’Andrea impiega le più innovative procedure interventistiche di chirurgia mini-invasiva e invasiva con impianto di neuromodulatori midollari (Spinal Cord Stimulation). Come la neurostimolazione closed-loop, ossia il più avanzato trattamento che calibra istantaneamente gli impulsi elettrici valutando la risposta neurale alla stimolazione tramite un sistema a circuito chiuso, con una rimodulazione automatica della terapia ed evitando episodi di sovra o sotto-stimolazione. Il primo impianto di neurostimolazione closed-loop è stato eseguito al Sant’Andrea lo scorso 9 febbraio su un paziente affetto da dolore cronico non responsivo ai farmaci per plurimi interventi alla colonna (Failed Back Surgery Syndrome).