L'Azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea è un centro di riferimento accreditato dalla Regione Lazio per il trattamento di oltre 160 malattie rare. I nostri team multidisciplinari, formati da professionisti delle diverse specialità mediche e chirurgiche, seguono quotidianamente pazienti affetti da patologie rare per migliorarne le condizioni di salute e di vita. Fondamentale in questo ambito è il ruolo della ricerca e la spinta propulsiva all’innovazione nella pratica chirurgica: diversi sono i trial portati avanti dall’Azienda per sviluppare trattamenti farmacologici e genici, così come strategico è il contributo della chirurgia, laddove al trattamento terapeutico possa essere affiancato l’intervento operatorio. Succede, ad esempio, nel caso di alcuni pazienti affetti da SMA, operati dai nostri ortopedici al fine di ridurre la curva della colonna. Ai piccoli pazienti affetti da patologie neuromuscolari e alle loro famiglie è stato dedicato un particolare progetto di umanizzazione, frutto della collaborazione con l’Associazione Famiglie SMA: due stanze di degenza pediatrica progettate e realizzate per rendere spazi e arredi funzionali alla mobilità complessa dei piccoli degenti affetti da atrofia muscolare spinale o altre patologie neuromuscolari.
Un percorso di screening della ASL Roma 1 e dell’Ospedale Sant’Andrea che accende un campanello di allarme quando le donne presentano una più alta probabilità di sviluppare il tumore, attivando il programma di sorveglianza sanitaria più adatto al profilo di rischio.
Roma, 28.02.2023. Dalla collaborazione tra la ASL Roma 1 e l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea nasce il percorso assistenziale per i tumori eredo familiari di mammella-ovaio, un programma di screening volto ad identificare le donne che per motivi genetico-familiari sono soggette ad un più alto rischio di insorgenza di una neoplasia, attivando il percorso di sorveglianza e assistenza più appropriato.
Lo scopo dello screening è rilevare fattori e condizioni che sono frequentemente correlati allo sviluppo di un tumore ovarico o della mammella, al fine di diagnosticare e trattare precocemente la malattia. La presenza nel patrimonio genetico dei propri familiari di particolari mutazioni genetiche o casi di tumori alla mammella in parenti maschi sono alcuni esempi di indicatori di rischio, in ragione dei quali la donna è avviata ad un percorso clinico-diagnostico di approfondimento presso i servizi di Senologia della ASL Roma 1 e del Sant’Andrea o il servizio di Genetica Medica della stessa Azienda ospedaliero-universitaria.
La prima valutazione è effettuata tramite questionari che raccolgono dati familiari/genetici, somministrati nell’ambito dei programmi di screening mammografici proposti a tutte le donne nella fascia di età 50– 74 anni dalla ASL Roma 1. Con il questionario avviene una forte selezione perché la maggior parte delle donne risulta con un rischio talmente basso da essere assimilabile alla popolazione generale: in questi casi le pazienti proseguono con i normali controlli di screening. Qualora, invece, dalle risposte emergessero potenziali fattori di rischio, la paziente prosegue nel nuovo percorso assistenziale, ricevendo le informazioni utili e l’appuntamento per una visita genetica o senologica, secondo la specificità del caso. Con questo secondo step si affina la valutazione personalizzata. Ciascuna donna è inserita in una specifica categoria di rischio e inserita nel programma di sorveglianza sanitaria più adatto. Qualora, ad esempio, esami genetici o dati clinici rilevassero un profilo ad alto rischio di insorgenza di neoplasia, le pazienti vengono invitate a sottoporsi ad una stretta sorveglianza sanitaria attiva, con esami diagnostici più frequenti o, laddove necessario, misure profilattiche chirurgiche e farmacologiche.
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Firmata al Policlinico Militare la convenzione per l'implementazione delle competenze cliniche del personale medico militare. Incrementata l’integrazione tra la Sanità Militare e quella civile.
Roma, 25 gennaio 2023. Si è tenuta questa mattina presso l’aula “Lisai” del Policlinico Militare di Roma la cerimonia per la firma della convenzione per l’implementazione delle competenze cliniche del personale medico militare tra il Policlinico Militare di Roma "Celio", rappresentato dal Direttore, Maggior Generale Carlo Catalano, e l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, rappresentata dal Direttore Generale, Dott.ssa Daniela Donetti.
La convenzione tra il “Sant’Andrea” e il Policlinico Militare "Celio", Ente alle dipendenze del Comando Logistico dell’Esercito, permetterà di migliorare la preparazione teorico-pratica del personale medico militare tenuto ad operare anche in condizioni ambientali e sanitarie critiche.
Durante il suo intervento, il Maggior Generale Catalano ha espresso “profonda soddisfazione per la nuova convenzione stipulata, che permetterà di implementare le competenze cliniche e chirurgiche del personale sanitario militare nei vari settori della chirurgia toracica, testimoniando la sempre maggiore sinergia tra la sanità militare e quella civile”.
"La cooperazione funzionale tra i diversi servizi sanitari è tra le principali linee strategiche del Sant’Andrea – ha commentato il Direttore generale, Daniela Donetti - perché dall’integrazione e interazione nascono i progetti più validi a beneficio dei pazienti. L’accordo siglato oggi ne è un virtuoso esempio. Ringrazio il Professor Erino Angelo Rendina e la Professoressa Monica Rocco, rispettivamente Direttori dei Dipartimenti di Oncologia e di Emergenza-Urgenza che, già mentori di tanti giovani talenti della professione medica, mettono la loro pluriennale esperienza a disposizione anche del personale medico militare.
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Avviato oggi presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea il progetto “Incontriamoci”, un servizio di ascolto psicologico dedicato ai dipendenti e ai medici in formazione specialistica dell’ospedale capitolino per la promozione e il sostegno del benessere dei lavoratori. Un supporto messo a disposizione gratuitamente dall’Azienda cui il personale potrà volontariamente fare ricorso per superare situazioni di disagio psicologico legate a difficoltà personali o relazionali nella vita familiare e sociale.
“Incontriamoci” prevede la calendarizzazione di alcuni incontri con professionisti psicologi che supporteranno i dipendenti in un percorso di acquisizione di consapevolezza, fornendo loro strategie e indicazioni utili per elaborare e superare il disagio psicologico percepito.
Il servizio si aggiunge al supporto psicologico che l’Azienda già fornisce agli operatori quando il disagio derivi da situazioni di stress legate alla professione lavorativa e mira a fornire uno strumento supplementare a disposizione dei dipendenti per sostenerli anche nel caso di difficoltà relazionali e sociali in ambito extra-professionale.
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