Si celebra oggi la Giornata Mondiale dell’Endometriosi, una malattia invalidante di cui soffrono 190 milioni di donne e adolescenti nel mondo, il 10-15% delle donne italiane in età riproduttiva, soprattutto nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni.
Il sintomo principale dell’endometriosi è il dolore, a volte non riconosciuto e sottovalutato, ragion per cui spesso questa malattia diventa sempre più ingravescente; viene anche chiamata “malattia dell’icebarg” proprio perché spesso la diagnosi è tardiva o occasionale. L’endometriosi può influire sulla qualità di vita delle donne, incidendo sulla vita personale, sullo studio, sul lavoro, oltre ad essere un importante fattore nella riduzione della fertilità della donna.
In una videointervista su Repubblica.it la Prof.ssa Donatella Caserta, Direttore DAI Scienze Ostetrico, Ginecologiche e Pediatriche del Sant'Andrea e ordinario di Sapienza Università di Roma, spiega cause, sintomatologia e fornisce da ultimo un consiglio, rivolgendosi soprattutto alle mamme: quando le figlie soffrono di un forte dolore durante le mestruazioni o accusano un importante dolore pelvico, anche al di fuori delle mestruazioni, è necessario fare un controllo ginecologico. Eseguendo per tempo una visita ginecologica si individua e si controlla la malattia endometriosica e si riesce ad avere una gravidanza in maniera spontanea, senza dover ricorrere ad interventi chirurgici o terapie particolari.
L’Unità di Ginecologia dell’Ospedale del Sant’Andrea offre visite ginecologiche volte alla diagnosi precoce della malattia. Vengono eseguiti anche interventi chirurgici mininvasivi con l’impiego del robot chirurgico per ridurre la presenza del tessuto endometriosico, procedura che, in combinazione con la terapia medica, determina la possibilità di salvaguardare l’apparato genitale femminile e migliorare la qualità di vita di vita della paziente.