D’AMATO: LAZIO REGIONE ALL’AVANGUARDIA IN SCREENING NEONATALE
Con il contributo dell’associazione famiglie SMA, ristrutturate due stanze di degenza pediatrica dedicate all’accoglienza dei minori affetti da patologie neuromuscolari.
Roma, 19.04.2022. L’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, accompagnato dal Direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, Adriano Marcolongo, questa mattina ha visitato le stanze di degenza pediatrica dedicate ai piccoli pazienti con patologie neuromuscolari e alle loro famiglie.
Un reparto nel reparto, ristrutturato per rendere spazi e arredi funzionali alla mobilità complessa dei piccoli degenti affetti da SMA o altre patologie neuromuscolari. Due stanze, per un totale di 4 posti letto, al panoramico IX piano della struttura capitolina che affaccia sul parco di Veio, modificate e ampliate per corrispondere ai massimi standard di accessibilità e funzionalità, accoglienza e umanizzazione.
Un progetto realizzato grazie alla sinergia tra le équipe ortopedica e pediatrica, rispettivamente dirette dagli ordinari dell’Università Sapienza Andrea Ferretti e Pasquale Parisi, e Famiglie SMA. L’Associazione, presieduta da Anita Pallara e impegnata dal 2001 nella ricerca e nell’assistenza a favore dei bambini affetti da atrofia muscolare spinale, ha supportato l’ospedale nella ristrutturazione, sostenendo anche i costi degli arredi delle stanze. Fondamentale è stata la spinta propulsiva di Luca Labianca, l’ortopedico che, intervenendo chirurgicamente sulle malformazioni della colonna, segue i pazienti dalla fase diagnostica al post operatorio, in stretta collaborazione con colleghi pediatri, anestesisti e fisiatri.
“Il Lazio è una regione all’avanguardia nello screening neonatale e stiamo investendo nel futuro della sanità laziale con nuove strutture, nuove tecnologie, nuovi programmi di assistenza - commenta l’Assessore D’Amato – mantenendo sempre come faro della nostra programmazione l’impegno per la realizzazione di luoghi di assistenza più accoglienti, vivibili e rassicuranti, soprattutto per i più fragili”.
“Un ambiente familiare, una propria stanza fuori casa, progettata per soddisfare le esigenze funzionali dei nostri piccoli ospiti – sottolinea il Direttore Marcolongo - ma anche quelle di natura psicoemotiva, così importanti per affrontare serenamente un percorso di cura che a volte è più lungo e difficile.”