I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

Il Ministero della salute evidenzia come i disturbi del comportamento alimentare (DCA) costituiscano una patologia emergente che si sta diffondendo con notevole rapidità, a fasce sempre più ampie di popolazione. Questi disturbi tendono a manifestarsi sia negli uomini che nelle donne, di tutte le età: infanzia, adolescenza e adulta. I disturbi del comportamento alimentare, sono caratterizzati da atteggiamenti alimentari sbagliati, causati da un’alterazione del rapporto che la persona ha nei confronti del  proprio corpo e del cibo.

I DCA manifestandosi attraverso un rapporto difficile col cibo sono il modo per comunicare una profonda sofferenza dell’animo dovuta a momenti della vita particolarmente difficili, che non si riesce  ad esprimere a parole.  Le cause dei DCA sono multifattoriali : psicologiche individuali, familiari, sociali. Altri fattori sono riconducibili alla società attuale, dove anche  la pubblicità invia messaggi contraddittori e destabilizzanti,  nei quali viene premiato da un lato  il mito dell’apparenza e della bellezza equiparata alla magrezza, e dall’altro si invita ad un consumismo alimentare sfrenato. Il disturbo del comportamento alimentare purtroppo non solo non è evidente ma  spesso è nascosto.  Infatti molti casi di Anoressia Nervosa , (rifiuto del cibo e della paura eccessiva di ingrassare) e  Bulimia  Nervosa (ingestione di una grande quantità di cibo che si cerca di non metabolizzare per non ingrassare attraverso condotte di eliminazione come il vomito autoindotto ,  ecc.) non giungono dallo specialista, anche perché il paziente rifiuta l’aiuto degli altri non riconoscendo e non ammettendo il disturbo. Anche per questo motivo,  risulta essere importante una attività di prevenzione, in  qualunque fascia di età esso emerga, chiedere un parere ad uno specialista psichiatra permette di diagnosticare il disturbo con tempestività evitando che si cronicizzi comportando problematiche importanti. Presso l’A.O. Sant’Andrea è presente un Servizio Multidisciplinare Integrato per la Diagnosi, e il Trattamento  dei  Disturbi del Comportamento Alimentare adulti e adolescenti - Servizio afferente alla U.O.C. di Psichiatria.   

                                                                                                                      A cura di

                                                                                                      Emanuela Alessandrucci

                                                                                              UO Comunicazione, Mktg e URP

Risponde

La Dott.ssa  Francesca D’Ecclesia Responsabile del Servizio Multidisciplinare Integrato sui disturbi del comportamento alimentare adulti e adolescenti - Servizio afferente alla U.O.C. di Psichiatria   Diretta dal Prof. Paolo Girardi

D. COSA E’ IL DISTURBO DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE E CHI NE PUO’ SOFFRIRE?

R. I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono malattie mentali complesse che portano chi ne soffre, a vivere con l’ossessione del cibo, del peso e dell’immagine corporea. Il peso, tuttavia, non è un marcatore clinico discriminante dei DCA perché anche persone normopeso possono esserne affette. Tali patologie possono compromettere la salute di tutti gli organi e apparati del corpo ( cardiovascolare, gastrointestinale, endocrino, ematologico, scheletrisco, sistema nervoso centrale, dermatologico, ec.. ) e portare alla morte.

Il DSM V (“Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali”) identifica i DCA in:

  • Anoressia Nervosa;
  • Bulimia Nervosa;
  • Binge Eating Disorder;
  • Disturbo Evitante/Restrittivo dell’Assunzione di cibo (Ortoressia, Anoressia Inversa);
  • Disturbo della Ruminazione;
  • Pica;
  • Altri Disturbi specifici della Nutrizione e dell’Alimentazione (Night Eating Syndrome);
  • Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione non altrimenti specificati;

Le cause dei disturbi del comportamento alimentare non sono ben definite e certamente non univoche, ma multifattoriali, comprendenti cioè t fattori psicologici, biologici e sociali.

Secondo i dati forniti dall’APA, il rapporto tra prevalenza del DCA nelle donne e negli uomini si attesta tra 1 a 6 e 1 a 10. In Italia tali patologie coinvolgono circa 2 milioni di giovani: su 100 adolescenti circa 10 soffrono di un DCA e di questi 1-2 presentano forme conclamate più gravi come l’Anoressia e la Bulimia.

D. QUALE E’ L’APPROCCIO PIU’ INDICATO DA PARTE DEI FAMILIARI E COME POSSONO AIUTARE LA PERSONA CHE SOFFRE DI QUESTO DISTURBO?

R. L’approccio più indicato per i familiari dei pazienti che manifestano un DCA è quello di tipo educazionale. Si intende, in tal senso, che i familiari debbano diventare competenti e abili nel fornire un supporto attraverso l’ascolto e la comprensione di chi ne ha bisogno. Chi è vicino al paziente dovrebbe sviluppare livelli di regolazione emozionale con un atteggiamento mentale sereno e compassionevole ed aiutarlo a pianificare un nuovo progetto di vita. Tali necessità nascono dalla compromissione di alcune funzioni quali la cognizione sociale, la regolazione emozionale ed il processo decisionale tipico dei pazienti che sono affetti da un disturbo del comportamento alimentare. Sono frequenti, infatti, problemi nella gestione delle emozioni negative, l’intolleranza all’incertezza, una rigidità globale e l’incapacità a scegliere strategie per raggiungere scopi generali. Il ruolo dei familiari nei Disturbi del Comportamento Alimentare è fondamentale, tuttavia  spesso corrono il rischio di mettere in atto comportamenti non salutari che potrebbero aggravare, inavvertitamente, i comportamenti alimentari patologici. E’ frequente che i comportamenti di chi è affetto da un disturbo del comportamento alimentare provochino nei familiari e nelle persone vicine una serie di reazioni istintive quali rabbia, frustrazione, pianto ma anche disinteresse e negazione del problema. Nel caso di minori il trattamento elettivo è la psicoterapia familiare.

D.  COME E’ ORGANIZZATO IL SERVIZIO MULTIDISCIPLINARE INTEGRATO SUI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE SI CUI E’ RESPONSABILE PRESSO L’A.O. SANT’ANDREA?

R.  All’interno del Servizio multidisciplinare integrato dei Disturbi del Comportamento Alimentare presso UOC Psichiatria AO Sant’Andrea, VIENE SVOLTO un lavoro di equipè  di tipo multidisciplinare integrato. Il paziente viene valutato da una equipe di professionisti  ( psichiatra, psicologo, endocrinolo, nutrizionista ) per formulare la diagnosi e il un progetto terapeutico “centrato sul paziente”. La prima valutazione è quella Psichiatrica durante la quale si indaga e si cerca di ricostruire la:

  • Storia della malattia;
  • Storia dello sviluppo e dell’accudimento;
  • Restrizione alimentare;
  • Perdita di peso;
  • Incapacità di ripristinare un comportamento alimentare adeguato;
  • Motivazione alle cure;
  • Comorbilità psichiatrica con altri disturbi;
  • Anamnesi familiare con particolare riferimento alla storia familiari di disturbi alimentari, disturbi psichiatrici;

 Successivamente si procede con una valutazione Dietistica nella quale si indaga la presenza di:

  • Vomito autoindotto;
  • Uso/abuso di lassativi;
  • Uso/abuso di diuretici;
  • Peso;
  • Altezza;
  • Modalità di assunzione dei pasti;

Dopo tale valutazione, ne segue un’altra di tipo internistico-nutrizionale/ endocrinologica nella quale si analizza la:

  • Presenza di complicanze internistiche e rischio organico;
  • Registrazione della frequenza cardiaca da seduto e in piedi;
  • Storia clinica di astenia, palpitazioni,cefalea;
  • Alterazioni del ciclo mestruale;
  • Segni di autolesionismo;
  • visita psichiatrica di controllo;
  • visita endocrinologica di controllo;
  • psicoterapia individuale;
  • psicoterapia familiare;
  • intervento psicofarmacologico;
  • visite dietistiche con definizione del piano alimentare;
  • visite di controllo nutrizionali;

Una volta effettuata la diagnosi di DCA è necessario un approfondimento del rischio organico attraverso una serie di esami di laboratorio necessari ad identificare il rischio organico in un paziente con questa patologia e viene consigliata l’apertura di un PAC specifico per i DCA.

La presa in carico del paziente presso il Servizio prevede le seguenti prestazioni:

L’integrazione degli aspetti psichiatrici-psicologici con quelli medico-nutrizionali è il metodo con maggiore efficacia nella cura di un paziente con DCA. I pazienti quindi sono seguiti contemporaneamente da più figure specialistiche , coordinate da un responsabile del team manager, che collaborano tra loro monitorando l’andamento della terapia. L’equipe si riunisce settimanalmente e durante la supervisione clinica  si verificano i punti forza e di debolezza del progetto terapeutico e si ridefinisce ciclicamente la strategia migliore.

D. CI SONO DIFFERENZE TRA L’INFANZIA, FANCIULLEZZA E ADULTI RELATIVAMENTE ALL’INSORGENZA DEI DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE?

Negli ultimi anni, si è riscontrato un abbassamento dell’età di esordio dei DCA che iniziano a diffondersi in maniera preponderante anche nella popolazione infantile. E’ stato riscontrato dagli studi epidemiologici internazionali un progressivo aumento dell’incidenza dei DCA nelle femmine di età compresa tra i 12 e i 25 anni, ma non sono infrequenti esordi in età tra gli 8 e gli 11 anni.

Il DCA nell’adolescenza , spesso, insorge successivamente e ad un problema di obesità soprattutto nei maschi .

L’adolescenza è il periodo più critico per l’insorgenza del disturbo alimentare poiché, in questa fase, il corpo è la sede dei conflitti interni e delle insicurezze che a causa delle modificazioni corporee generano una disarmonia emotiva

Il corpo, in adolescenza, diventa il veicolo attraverso il quale l’adolescente comunica parti di sé sofferenti, e l’insorgenza del DCA costituisce un canale comunicativo non verbale.

Segnali importanti per una diagnosi precoce (età infantile) riguardano il modo in cui i bambini mangiano, spesso caratterizzato da lentezza, esclusione di alcuni alimenti, ingestione di molta acqua e sminuzzamento del pasto in piccolissime parti. I bambini potrebbero manifestare cambiamenti di umore con insofferenza ed irrequietezza.

Nell’età adulta, invece, il DCA è più raro e può insorgere in seguito a lutti o  life events traumatici. Gli elementi caratterizzati tipici dell’insorgenza del DCA sono i vissuti di vergogna, bassa autostima e bisogno di controllo. 

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