Lo scompenso cardiaco è una condizione sempre più frequente, tanto da essere la seconda causa di ricovero in Italia.
Si definisce come quella condizione in cui il cuore, non è in grado di pompare il sangue necessario alle esigenze del nostro organismo o lo fa al costo di utilizzare meccanismi di riserva cardiaci.
Lo scompenso diventa più frequente con l’avanzare dell’età, quando il numero di donne affette diventa vicino a quello degli uomini.
Le cause sono molte: l’ipertensione arteriosa, le malattie delle coronarie come l’infarto del miocardio, le malattie delle valvole cardiache, aritmie, malattie specifiche del muscolo cardiaco, infezioni del cuore, processi autoimmuni, farmaci, ecc.
I sintomi sono soprattutto l’affanno, prima sotto sforzo e poi a riposo nei casi più gravi: gli edemi alle gambe; gli svenimenti, ecc.
Il medico può fare oggi una diagnosi con relativa facilità: i sintomi possono non essere specifici, ma molti esami possono essere utili quali analisi del sangue, elettrocardiogramma, ecocardiogramma e se necessario, il medico può prescrivere esami più complessi come la coronarografia, o la risonanza magnetica del cuore.
Anche le terapie sono diventate più efficaci, purtroppo però, nei casi più avanzati la mortalità e le ospedalizzazioni sono ancora elevati.
A cura di
Emanuela Alessandrucci
U.O. Comunicazione, Mktg e URP
RISPONDE
Il Prof. Luciano De Biase
Responsabile della UOS Servizio di cardiologia non invasiva – UO afferente alla UOC Cardiologia - Direttore Prof. Massimo Volpe
D: Quali sono le cause più frequenti di scompenso nei pazienti che si
rivolgono all’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea?
R. Il S Andrea è un ospedale che accoglie casi spesso complessi. Fra le cause più frequenti ci sono i pazienti con infarti estesi del miocardio, pazienti affetti da malattie del miocardio come le cardiomiopatie dilatative e ipertrofiche e le malattie delle valvole cardiache, soprattutto della mitrale e della valvola aortica. Negli ultimi anni è aumentato il numero di pazienti con scompenso cardiaco secondario a terapie per il cancro.
Una malattia piuttosto rara per la quale abbiamo avviato un programma di diagnosi e cura in collaborazione con l’Ematologia è l’amiloidosi del cuore.
D: Quali sono i fattori che aggravano lo scompenso cardiaco?
R. In primo luogo le infezioni, soprattutto quelle polmonari che possono peggiorare l’affanno e condurre al ricovero.
Bisogna essere molto attenti a curare le anemie che possono aumentare le ospedalizzazioni e aggravare i sintomi.
L’insufficienza renale può condizionare la scelta delle terapie e nei casi più gravi condurre alla dialisi.
D: Esistono malattie ereditarie che possono provocare lo scompenso?
R. Purtroppo si.
Oltre all’ereditarietà di molti fattori di rischio esistono forme di malattie del muscolo cardiaco che sono dovute a cause genetiche Queste possono portare a una dilatazione del cuore (cardiomiopatie dilatative) o a un aumento degli spessori del ventricolo sinistro (cardiomiopatie ipertrofiche).
Esistono inoltre malattie che possono dar luogo a aritmie che possono essere correlate allo scompenso.
D: Come è organizzato il S Andrea per poter trattare i pazienti affetti da scompenso cardiaco?
R. Il nostro ospedale offre diverse opzioni a seconda della gravità e del tipo di malattia che ha portato allo scompenso.
Abbiamo organizzato molti ambulatori dedicati a queste malattie.
Nei casi più gravi proponiamo cicli di terapie presso il Day Hospital della Cardiologia.
Se necessario possiamo ricoverare i pazienti nel reparto di degenza e nella Unità di terapia intensiva cardiologica.
I pazienti che necessitano di terapie chirurgiche possono essere ricoverati nella nostra Cardiochirurgia.
Per quello che riguarda gli esami invasivi abbiano un’Unità operativa di Emodinamica e per le terapie con particolari tipi di pace maker abbiamo un’Unità operativa di Elettrofisiologia ed elettrostimolazione.